Il fotografo di Mauthausen

 La fotografia e il suo rapporto ambiguo con la realtà: racconto oggettivo o reinterpretazione?



Perché scrivo questo post?

In ricorrenza della giornata della memoria, ho visionato assieme alla classe il film di Mar Targarona "Il fotografo di Mauthausen". 


Sinossi sul film

In questo film viene narrata la storia di Francisco Boix, un detenuto spagnolo che lavorava all'interno del campo di concentramento di Mauthausen come fotografo e rischia la sua vita per far emergere i lati negativi dal laboratorio. Nel 1946 a Norimberga, quando finisce la seconda guerra mondiale e i complici di tutte queste atrocità causate da loro vennero condannati



Riassunto del film

Questo film basato su una storia vera, il tutto ambientato nel campo di concentramento di Mauthausen, racconta la storia di come Francisco Boix, un prigioniero spagnolo rinchiuso nel campo di concentramento austriaco in cui lui sia riuscito a tenersi stretto le fotografie scattate come prove per riportare tutto ciò che accadeva.
La passione della fotografia venne trasmessa dal padre e capì che l'unico modo che c'era per sopravvivere per molto tempo era quello di scattare le fotografie e cosi venne assunto come assistente del responsabile del campo di Ricken e di conseguenza escluso dai lavori forzati. 
La situazione cambiò radicalmente dopo la caduta di Stalingrado, i nazisti volevano eliminare tutte le fotografie che erano state scattate fino a quel momento ma fortunatamente, con l'intervento di Francisco e l'aiuto degli altri prigionieri spagnoli riuscirono a nascondere tutte le foto negative in modo tale che non venisse dimenticato tutto ciò che è capitato. I prigionieri di Mauthausen non erano solo ebrei, ma anche  austriaci, disabili, prigionieri di guerra, 7000 spagnoli accusati di far parte del movimento comunista spagnolo e sono stati imprigionati per aver lottato contro il regime nazista oppure prelevati dai campi profughi perché cercarono una fuga dalla Spagna franchista.
 

Macchine fotografiche utilizzate

Vengono utilizzate due tipi di macchine fotografiche: 
1) La prima era la Fed1 del 1935, era simile ad una Leica II, con obbiettivo f/3.5 da 50mm, ed era la più usata ed è una macchina fotografica sovietica



2) Mentre la seconda è una Braun Norca, nata in Germania nel 1915 ed è una macchina che si può piegare rivestita di pelle, e come obbiettivo veniva usato il f/8 da 120 mm


Il Triangolo azzurro

Nel campo di concentramento, essere identificati con il triangolo azzurro significa essere stati contro il regime nazista e sono riconosci anche come emigranti. Il simbolo blu può cambiare a seconda della situazione della persona o di chi è. 

Il capo di identificazione del campo

Afferma che la realtà non esiste, dipende dal punto di vista. Con la sua affermazione intende che tutto ciò che succedeva nella realtà non rendesse il tutto cosi reale ed egli modificò il tutto facendolo diventare il più comprensibile possibile agli occhi di chi osserva. 


Il fotografo spagnolo

Afferma che nessuno ci crederà senza prove fotografiche e con questa sua affermazione dice che ogni singolo evento debba essere scattato, senza modificare nulla, mentre Ricken la vede all'esatto contrario. 
In questo modo i tedeschi potevano vedere come era la situazione reale all'interno dei campi e che cosa succedeva. 

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