Film Herself - La vita che verrà


Introduzione

Questo film è stato realizzato per la giornata contro la violenza sulle donne. Insieme alla classe, il 25 Novembre, in collaborazione con il telefono rosa, siamo andati al cinema del carbone per guardare un film in occasione alla giornata contro la violenza sulle donne. Il film si chiama "La vita che verrà".

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Questa giornata è stata istituita dall'assemblea generale delle nazioni unite il 17 dicembre 1999. La storia dice che il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise 3 attiviste politiche, le sorelle Mirabal per ordine del dittatore dominicano di quel tempo. 
Si dice che le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, vennero fermate da agenti del servizio di informazione militare e da loro, furono condotte in un luogo nascosto per poi essere stuprate, torturate, massacrate e poi gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. 
Nel 1981 nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 Novembre come la giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.
Nel 1991, il Center for Global Leadership of Women avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. 

Il Film

Il film parla di una donna di nome Sandra, in cui subisce violenza psicologica e fisica ogni giorno. Lei ha due figlie, in cui un giorno, mentre giocava con le bambine, torna a casa il marito e chiede alle bambine di uscire, la madre, pur sapendo cosa stesse per succedere, manda la sua figlia più grande con una parola chiave (Vedova Nera), per chiamare la polizia e scappare da queste grinfie del marito. 
Riuscita a liberarsi di lui, si incuriosisce nel costruire da sola una casa per lei e per le sue figlie, e grazie all'aiuto della dottoressa, di cui Sandra si reca ogni giorno a pulire la casa a lei, trova annunci e aiuti da altre persone molto fidate per trovare materiale, strumenti per costruire la casa. Le figlie dovevano andare una settimana o due al mese da loro padre, per legge( perché la cura delle figlie era di Sandra, ma il padre aveva il diritto di vederle), ma la figlia più piccola Molly, si rifiutava di andare da suo padre perché la faceva star male. Dopo svariato tempo che il padre non vedeva la seconda figlia, decise di far convocare davanti al giudice Sandra per strappargli le figlie dalle sue mani. Sandra ovviamente reagirà male, ma con la forza che ha per l'amore delle sue figlie, riesce a dire tutta la verità davanti al giudice e riesce a tenere la cura delle sue figlie. Poco dopo finalmente la casa è finita, e tutto il gruppo addetto alla costruzione si sono riuniti per festeggiare, ma dopo poco tempo, la figlia più grande va dalla madre ad avvertirla con la solita parola in codice "vedova nera", Sandra corre subito fuori e vide la sua casa appena costruita andare in fiamme. Lei era distrutta e al mattino seguente, la mamma del suo ex marito si presenta davanti a lei riferendogli dell'arresto dell'ex marito e le riferisce che è libera. 

Riflessioni

 Il film mi ha fatto provare emozioni come la rabbia per azioni compiute dall'ex marito che non sono per niente ottime e consone da fare. Poi emoziono come tristezza e sofferenza per Sandra dover affrontare queste situazioni molto scomode. Poi c'è stato anche momenti di felicità nel vedere Sandra costruire con felicità la sua casa e il suo futuro, poi purtroppo sappiamo com'è andata a finire...

Conclusioni

Questo film mi ha fatto riflettere molto su questo argomento, perché sono del parere (come penso la maggior parte della popolazione) che con la violenza non si risolve niente, e soprattutto contro una donna che per l'uomo che ama fa di tutto. Sta di fatto, indipendentemente dal sesso, dalla razza che si è, la violenza non va mai attuata, perché siamo tutti persone con lo scopo di dare del nostro meglio nella nostra vita, e non esistono distinzioni di genere. 

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